L’Artrosi è una malattia cronica caratterizzata da dolore articolare, limitazione del movimento, crepitio articolare, versamento occasionale e gradi variabili di infiammazione locale, senza effetti sistemici. Il processo della malattia non riguarda solo la cartilagine articolare, ma coinvolge l’intera articolazione, incluso l’osso sub condrale, i legamenti, la capsula, la membrana sinoviale e i muscoli periarticolari. I distretti corporei più frequentemente colpiti da OA sono ginocchia, mani, articolazioni coxofemorali e colonna in genere. Le caratteristiche anatomopatologiche tipiche della malattia consistono in ispessimento della capsula articolare, progressiva perdita della cartilagine e formazione di osteofiti, con conseguenti menomazioni funzionali. Studi epidemiologici dimostrano che l’osteoartrosi comporta più problemi nel camminare e nel salire le scale rispetto a qualsiasi altra malattia muscolo-scheletrica. Allo stato attuale, il trattamento della patologia è incentrato sul miglioramento dei sintomi e la prevenzione di un ulteriore sviluppo della malattia. È noto che la prevalenza di questa patologia aumenti con l’età e quindi, a causa dell’aumento dell’aspettativa media di vita e l’invecchiamento progressivo della popolazione, si prevede una prevalenza più alta nel prossimo futuro.

L’obiettivo del trattamento di terapia fisica per i pazienti affetti da artrosi è migliorare il controllo del dolore nonché la capacità fisica attraverso programmi che favoriscano: aumento della massa muscolare, aumento della forza, miglioramento dell’equilibrio e della coordinazione motoria e migliore mobilità globale. È stato dimostrato che il miglioramento della forza muscolare nei pazienti con artrosi è correlabile al livello funzionale del paziente. Tuttavia, il dolore o bassi livelli di performance inficiano la possibilità di applicare un programma di esercizi di forza adeguato. Inoltre, in fasi successive della patologia, l’aumento del danno articolare potrebbe non rendere possibile lo svolgimento di una vasta gamma di esercizi, normalmente possibili a terra.

Il trattamento in acqua la cui temperatura va generalmente dai 32º ai 36º Celsius favorisce la riduzione del dolore percepito, della rigidità del sistema muscolo-scheletrico oltre ad indurre un rilassamento muscolare generalizzato. Nel caso del paziente con osteoartrosi, al fine di migliorare come detto in precedenza le performance funzionali, si dovrebbe privilegiare l’esecuzione di esercizi attivi o attivo/assistiti piuttosto che metodiche passive (mud therapy, spa therapy, contrast water therapy). Tale affermazione è supportata dai risultati derivanti da una revisione sistematica e metanalisi di Waller B. et al. del 2014 che supporta l’utilizzo del training acquatico in soggetti con osteoartrosi ed evidenzia i miglioramenti su dolore e funzione fisica self reported dei pazienti ma soprattutto fattori non secondari come l’alta compliance al trattamento, il basso tasso di drop out e bassa frequenza di eventi avversi. Tali i dati sono stati ulteriormente confermati da un aggiornamento della metanalisi del 2009 della Cochrane Library. I risultati ottenuti ribadiscono effetti a breve termine ma clinicamente rilevanti nelle scale di disabilità e qualità di vita in soggetti con artrosi di anca e ginocchio
Tali studi rendono l’idrokinesiterapia un’opzione di trattamento non secondaria bensì di elezione tra gli strumenti a disposizione del fisioterapista.