In conseguenza dell’invecchiamento globale della popolazione e dello scarso livello di attività fisica svolto dopo i 60 anni, le cadute sono eventi sempre più frequenti nella popolazione anziana. I cambiamenti biologici insiti nel processo di invecchiamento, quali perdita di forza e di massa muscolare (sarcopenia), perdita di mobilità, equilibrio e riduzione della coordinazione motoria, in associazione con l’inattività fisica deteriorano in modo globale la capacità del sistema neuromuscolare di mantenere e recuperare l’equilibrio, esponendo l’anziano a un aumentato rischio cadute. Evidenze crescenti enfatizzano il ruolo dell’attività fisica o di altri tipi di interventi o della loro combinazione nel rallentamento della perdita di massa scheletrica, nel miglioramento della forza muscolare, delle capacità aerobiche e dell’equilibrio nel soggetto anziano.
Perché l’idrokinesiterapia?
Grazie alle proprietà intrinseche del “mezzo” acquatico e al basso rischio “ambientale”, l’attività fisica e gli esercizi di equilibrio possono essere eseguiti in maniera molto vantaggiosa in acqua in popolazione di anziani soggetti a cadute. Potremmo asserire inoltre che, data l’estrema sicurezza degli esercizi in ambiente acquatico, il rischio di infortunio durante il periodo di esercizio è veramente basso. Sembra pertanto estremamente ragionevole iniziare un regime di attività fisica con il lavoro in piscina, sia con il nuoto che con esercizi a testa fuori. Quando possibile è consigliato integrare il lavoro con esercizi che utilizzino anche il carico attivo, per garantire un migliore stimolo osteogenico. Consideriamo l’idrokinesiterapia una proposta terapeutica sicura ed efficace per favorire il miglioramento dell’equilibrio posturale dell’anziano, in termini di prestazioni funzionali e fisiche. Gli studi documentano inoltre un miglioramento con il trattamento acquatico delle funzioni a breve termine nell’attività di vita quotidiana (HR-QOL), specialmente nell’area della vitalità e delle funzioni sociali.